CRONACA DEL CONVEGNO

 

DEGLI OBLATI BENEDETTINI SECOLARI DI SICILIA

 

“Desiderio Desideravi” - la bellezza antica e sempre nuova della Liturgia.

 

Questo il tema del Convegno Regionale degli Oblati Benedettini Secolari di Sicilia, tenutosi a Modica il 21 maggio scorso, in un clima di fraterna generosità e di profonda spiritualità, presso il Monastero San Benedetto di Modica. Qui, numerosi Oblati Benedettini e simpatizzanti, provenienti da varie località della Sicilia, in particolare dai Monasteri di San Martino delle Scale (Palermo), Catania, Nicolosi e Ragusa Ibla, sono stati calorosamente accolti dalla priora Rev.ma Madre Metilde Trimboli OSBap e dagli Oblati Modicani coadiuvati dalla loro assistente, Madre M. Veronica OSBap.

 

Dopo la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Rev.mo Dom Idelbrando Scicolone, Abate emerito, insigne liturgista e Assistente Nazionale degli Oblati Benedettini italiani, durante la quale gli Oblati presenti hanno rinnovato la loro offerta di oblazione si è dato il via ai lavori.

 

All’apertura del convegno, la Rev.ma Madre Priora ha rivolto, anche a nome della Comunità Monastica, un cordiale saluto ai partecipanti, auspicando un incontro fecondo di gioia e di fraternità spirituale, accogliendo fratelli e sorelle che condividono lo stesso carisma, chiamati a vivere per le vie del mondo la Regola Benedettina.

 

La coordinatrice degli Oblati di Modica, Anna Brunelli, membro del Consiglio Direttivo Nazionale, ha indirizzato un affettuoso saluto e ringraziamento alla Madre Priora e alla Comunità Monastica per l’ospitalità, e un caloroso benvenuto a tutti i partecipanti al convegno, rimarcando che l’Oblato Benedettino, come i monaci e le monache, ha la Regola di San Benedetto come punto di riferimento costante e perenne. Ecco perché l’Oblato dev’essere legato al suo Monastero, per “vivere” la stessa Regola, l’Oblato nella sua condizione secolare e le monache nella condizione di consacrate al Signore. Il Monastero, infatti, non deve essere solo scuola di Liturgia ma anche scuola di vita, dove imparare ad amare Dio e i fratelli. Così come la Regola tutta trova il suo culmine nell’Eucaristia, ovvero la Pasqua di Cristo.

 

I lavori del Convegno hanno avuto inizio con la prima conferenza, tenuta da Dom Idelbrando, che con la bravura e la profonda preparazione liturgica che gli sono proprie, ha tratteggiato il cammino liturgico nel rinnovato impulso datogli dal Concilio Vaticano II fino alla lettera Apostolica “Desiderio Desideravi” di Papa Francesco. Il filo conduttore che ha tessuto Dom Idelbrando con l’acutezza delle parole e la simpatia arguta del suo intrattenere, ci ha portati, senza mai abbassare l’attenzione, ad ammirare ed amare ancora di più la “Bellezza antica e sempre nuova della Liturgia”.

 

Ha fatto seguito la pausa pranzo, allietata da momenti di fraternità.

 

Nel pomeriggio ha tenuto la sua relazione, Madre Cecilia La Mela del Monastero di Catania, in qualità di vice Assistente Nazionale degli Oblati. Con entusiasmo ci ha condotti sino al cuore della Liturgia Benedettina attraverso uno sguardo particolareggiato sui Capitoli XIX e XX della Regola di San Benedetto. Lo scambio dialogico di questa catechesi ha stimolato un crescendo di risposte da parte dei presenti, ed è culminato con interventi e risonanze finali di alcuni dei nostri fratelli e sorelle Oblati.

 

La celebrazione dei Vespri dei partecipanti, con la Comunità Benedettina, ha sancito la conclusione dei lavori del Convegno, segnato da quella comunione umana e spirituale fondata su l’”Ora et Labora”, che è il carisma del Santo Padre Benedetto.

 

Di seguito alcuni scatti della giornata.